Come piccole perle di sole elargiscono colore e vivacità ai
prati inebriando l’aria di un profumo dolciastro, simile al miele. Sono i fiori
di camomilla. Fioriscono in primavera inoltrata, ricoprendo con la loro semplice
grazia i cigli delle strade, i prati incolti e le rive dei fiumi. Mescolati ai
papaveri creano un frizzante effetto cromatico che consolida il desiderio di
stare all’aria aperta e di godere dell’armonia della natura.
Le proprietà della camomilla (Matricaria Chamomilla) erano ben note già nell’antico Egitto, dove i
preparati con i fiori erano considerati dei validi rimedi per la cura di alcune
malattie. Gli indiani invece la utilizzavano per alleviare diverse forme di
dolori e contro l’ipersensibilità nervosa.
Oggi si può affermare che questo preziosa pianta possiede capacità
anti-infiammatorie e calmanti contro le nevralgie, gli spasmi muscolari e i
crampi intestinali. Viene inoltre utilizzata nei casi di dismenorrea e aiuta la
digestione. In estetica invece si
utilizza sui capelli per le conosciute proprietà
schiarenti.
Domenica, in
campagna, ne ho potuta raccogliere un po’ con l’intenzione di fare dei buoni
infusi che, vi posso garantire, non hanno nulla a che vedere con i preparati in
bustina che si trovano nei supermercati. Essendo questa la prima mia
esperienza, ho raccolto un po’ di informazioni sulle procedure di essiccazione
dei fiori: ho letto che alcuni raccolgono la camomilla creando dei mazzetti che
poi metteranno a seccare con le cime rivolte verso il basso, io però ho deciso
di seguire una tecnica più laboriosa ma che, a mio avviso, sembra più corretta.
ESSICCARE LA
CAMOMILLA
Fonti:
http://it.wikipedia.org
http://www.agraria.org
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