Anche se non disdegno la carne soprattutto se cucinata
secondo tradizioni di paesi lontani,
posso affermare senza ombra di dubbio, di preferire il pesce. So che alcuni,
pur apprezzandolo, lo evitano perché “bisogna pulirlo” e comprendo che l’operazione
non sia tra le più piacevoli ma si può aggirare il problema se in pescheria
chiediamo gentilmente di sviscerarci l’animaletto d’acqua per noi. Altra
soluzione è quella di acquistare il pesce surgelato e per cui voglio spezzare
una lancia a favore anche se gli italiani generalmente preferiscono scegliere
il pesce fresco ma vediamo il perché. È indubbio che la freschezza di un
alimento ci trasmette sensazioni di salubrità. Dai prodotti freschi possiamo immediatamente
vedere il colore brillante, la tonicità ed eventuali difetti, inoltre diamo per
scontato che questo sia stato da poco colto, pescato o macellato nel caso delle
carni. Purtroppo non è sempre così.
Capita di sentire
parlare di scandali a livello alimentare, ristoranti che ci propinano alimenti
scaduti, bar che riciclano gli scarti, magazzini alimentari in condizioni
pietose e venditori che ci truffano facendoci acquistare prodotti diversi da
quelli che siamo convinti di acquistare. Fortunatamente in Italia la legislazione
igienico-sanitaria è molto severa e scrupolosa per cui in linea di massima
possiamo stare tranquilli ma sappiamo anche che esistono persone senza ritegno
che pur di vendere, adottano tecniche non legali con la possibilità di creare oltretutto
seri danni alla salute della clientela.
Per evitare di essere frodati è bene imparare a conoscere
ciò che mangiamo, essere in grado di leggere l’etichetta di un prodotto è
quindi importante per capire cosa veramente stiamo per acquistare. Nel caso del
pesce fresco invece è molto utile conoscere i criteri di valutazione della
qualità dello stesso, fattori essenziali sono l’odore, il colore, la
consistenza della polpa e l’aspetto dell’occhio. Purtroppo capita che per
camuffare lo stato di putrefazione vengano aggiunte sostanze particolari, per
cui se non avete una buona conoscenza dei prodotti ittici o una pescheria di
fiducia, vi suggerisco vivamente di acquistare il pesce nella versione
surgelata. Questo tipo di conservazione è di certo più sicura, garantisce un abbattimento della carica
batterica e l’uccisione di eventuali parassiti pericolosi. Anche in questo caso
cmq è bene imparare a leggere le informazioni che ci vengono fornite tramite l’etichetta.
In un prossimo post approfondirò l’argomento (un giorno spero
di riuscire a riportare nozioni relative l’etichettatura per ogni tipo di merceologia
alimentare) ma ora veniamo alla cucina! Ovviamente, data la prefazione,non
potete che aspettarvi una ricetta a base di pesce, per essere precisa, di
trote, pescate da me e Paolo in un laghetto di pesca sportiva poco distante da
casa, pulite e successivamente congelate per eliminare il rischio della
presenza di parassiti.
TROTA IN CARPIONE CON
ASPARAGI IN PADELLA
Ingredienti per due
persone
Trota in carpione:
2 trote medie
500 ml vino bianco
150 ml aceto di mele
½ cipolla affettata
1 punta di cucchiaino di aglio liofilizzato o ½ spicchio d’aglio
1 cucchiaio di pepe bianco in grani
1 foglia di alloro
3-4 foglie di salvia
timo per decorare
2 trote medie
500 ml vino bianco
150 ml aceto di mele
½ cipolla affettata
1 punta di cucchiaino di aglio liofilizzato o ½ spicchio d’aglio
1 cucchiaio di pepe bianco in grani
1 foglia di alloro
3-4 foglie di salvia
timo per decorare
Asparagi:
100g asparagi bianchi freschi
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
100g asparagi bianchi freschi
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
Come di prepara
Trota in carpione.
In una pentola versare il vino, l’aceto di mele, la cipolla e tutti gli ingredienti rimanenti. Accendere la fiamma, portare il liquido a bollore e lasciare sobbollire per una decina di minuti. Nel frattempo eliminare le lische dalla trota, tagliare i filetti in piccoli pezzi quadrati o rettangolari e disporli su una pirofila con la parte della pelle verso l’alto.
In una pentola versare il vino, l’aceto di mele, la cipolla e tutti gli ingredienti rimanenti. Accendere la fiamma, portare il liquido a bollore e lasciare sobbollire per una decina di minuti. Nel frattempo eliminare le lische dalla trota, tagliare i filetti in piccoli pezzi quadrati o rettangolari e disporli su una pirofila con la parte della pelle verso l’alto.
Versare il preparato bollente sulla trota, coprire con una pellicola da cucina e lasciare intiepidire. Servire a temperatura ambiente o fredda di frigo, con qualche fogliolina di timo fresco.
Io l’ho servita mantenendo gli aromi aggiunti nella
preparazione, se preferite potete eliminarli e servire la trota “pulita” solo
con il timo fresco, il sapore è comunque ottimo.
Asparagi in padella.
Pulire gli asparagi eliminando la parte esterna più dura, sciacquarli e asciugarli con carta assorbente.
Scaldare un po’ d’olio extra vergine di oliva in una padella e iniziate la cottura degli asparagi aggiungendo un po’ d’acqua se necessario. A me metà cottura girateli, salateli e pepateli. La cottura potrà variare da 10 a 20/25 minuti a seconda della grandezza degli asparagi, i miei erano sottili e in 10 minuti si sono cotti. Serviteli come accompagnamento alla trota.
Pulire gli asparagi eliminando la parte esterna più dura, sciacquarli e asciugarli con carta assorbente.
Scaldare un po’ d’olio extra vergine di oliva in una padella e iniziate la cottura degli asparagi aggiungendo un po’ d’acqua se necessario. A me metà cottura girateli, salateli e pepateli. La cottura potrà variare da 10 a 20/25 minuti a seconda della grandezza degli asparagi, i miei erano sottili e in 10 minuti si sono cotti. Serviteli come accompagnamento alla trota.
Grazie Valentina, bella ricetta!
RispondiEliminaGiulia