Voi lo sapete come viene chiamata la preparazione simile al risotto dove il riso viene sostituito dal kamut?
Nelle zuppe, in insalata, bollito, ho letto svariate ricette con questo cereale ma nulla che si avvicinasse ad un risotto. Io lo chiamo “kamut-to”, lo so che non suona bene ma vi assicuro che il risultato è aquisito. I grandi chicchi del kamut assorbono il sapore dolce del melone che in contrapposizione al gusto marino e quindi salato delle cozze, trasmettono euforiche sensazioni in bocca e all’olfatto. Un piatto solare, decisamente estivo.
Il kamut. Si dice che l’abbia riscoperto, dopo circa 5000 anni, un aviatore americano esplorando una tomba egizia; successivamente consegnò i semi di kamut al padre di un amico che provò a seminarli. Verità o bugia? Questo non si sa ma immaginate lo stupore nel veder crescere nuove piantine da quei chicchi così remoti. Beh … questo cereale, somigliante al grano duro, lascio tutti basiti! Solo però verso gli anni ’70, con l’agronomo Bob Quinn, la coltivazione del kamut si allargò ed ebbe inizio la commercializzazione su larga scala.
Guardando un chicco di kamut quello che balza agli occhi sono le dimensioni, raggiunge una grandezza di tre volte superiore ai chicchi di grano, non per nulla viene anche chiamato grano gigante. Il suo nome scientifico è Triticum Turgidum, sottospecie Turanicum ma è commercializzato come grano khorasan. E’ bene sapere infatti che solo il cereale prodotto dall’azienda fondata dall’agronomo del Montana Bob Quinn, la Kamut International Ltd, può chiamarsi col nome di kamut. Kamut® è un marchio registrato la cui etimologia deriva dalla parola egiziana ka’ moet, anima della terra. Per essere chiamato tale, deve essere esclusivamente coltivato nelle pianure del Montana, dell’Alberta, del Saskatchewan, seguendo i rigorosi criteri della agricoltura biologica. Tutto quello prodotto al di fuori della zona stabilità è “semplice” grano khorasan.
Le proprietà. Vien da sé che garantendo una produzione di natura biologica, il kamut è un alimento sano; vanta la varietà di elementi nutrizionali più completa tra i cereali. Tra i minerali, calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, zinco, sodio e selenio (importante per il metabolismo cellulare). Tra le vitamine invece, oltre ad alcune del gruppo B, spicca la presenza della vitamina E con un apporto superiore del 30% rispetto al grano comune, lo stesso vale per gli aminoacidi che superano di gran lunga quelli contenuti nel grano. Che è un cereale validissimo lo dimostra anche l’elevata digeribilità e il suo contenuto proteico , circa il 17%, e quello dei lipidi. Da sottolineare è il fatto che il kamut non crea sensibilità al 70% delle persone che solitamente sono intolleranti al grano, attenzione però che rimane bandito per i celiaci in quanto contiene glutine. 100 g di prodotto fornisce 335 kcal.
Detto ciò, passiamo alla ricetta e che kamut sia! J
KAMUT-TO AL MELONE E COZZE
Ingredienti per due persone
120g kamut
½ melone piccolo
½ cipolla dorata
200g cozze già sgusciate surgelate (o 400g di fresche)
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
(vino bianco)
½ melone piccolo
½ cipolla dorata
200g cozze già sgusciate surgelate (o 400g di fresche)
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
(vino bianco)
Come di prepara
Kamut-to.Tritate la cipolla e fatela imbiondire in una padella con poco olio caldo. Riducete in piccoli pezzi il melone privato dei semi e dalla buccia ed uniteli alla cipolla. Quando il composto inizia a bollire, abbassare la fiamma e continuare la cottura per 5 minuti. Aggiungete qualche pizzico di sale e unite il kamut (fate attenzione che il vostro kamut non preveda prima l’ammollo in acqua fredda, se così fosse ricordatevi di farlo tenendo conto dei tempi preliminari). Mescolate e cuocete come un risotto, aggiungendo acqua al posto del brodo e regolando il sapore a vostro piacimento con il sale.
Dopo venti minuti il mio kamut-to era della giusta consistenza e cremosità.
Dopo venti minuti il mio kamut-to era della giusta consistenza e cremosità.
Cozze.
Io ho usato le cozze surgelate e già sgusciate perché le avevo a casa ma se avete modo di acquistare in pescheria quelle fresche, ben venga! Qui riporto le due cotture.
Se vi siete procurati le cozze surgelate, ricordate di tirarle fuori dal freezer circa 4 ore prima e lasciarle scongelare in frigo. Il procedimento è semplice, scaldate un po’ d’olio in una padella e cuocete le cozze per qualche minuto, rimestandole con un cucchiaio di legno, salate, pepate e tenete al caldo.
Io ho usato le cozze surgelate e già sgusciate perché le avevo a casa ma se avete modo di acquistare in pescheria quelle fresche, ben venga! Qui riporto le due cotture.
Se vi siete procurati le cozze surgelate, ricordate di tirarle fuori dal freezer circa 4 ore prima e lasciarle scongelare in frigo. Il procedimento è semplice, scaldate un po’ d’olio in una padella e cuocete le cozze per qualche minuto, rimestandole con un cucchiaio di legno, salate, pepate e tenete al caldo.
Se avete le cozze fresche invece dovrete pulirle togliendo la barba dal guscio, sciacquarle sotto l’acqua corrente e come nella versione precedente, farle saltare in una larga padella quando l’olio è caldo.Dopo un minuto, sfumatele con mezzo bicchiere di vino bianco, coprite con un coperchio e continuate la cottura per qualche minuto. Le cozze si apriranno. Insaporite con sale e abbondante pepe e tenete al caldo.
N.b. le cozze che non si saranno aperte sono da buttare!
N.b. le cozze che non si saranno aperte sono da buttare!
Preparazione del piatto.
Unire le cozze al Kamut-to e servire con una macinata di pepe sulla superficie, (se avete le cozze intere, sgusciatele, tenendone da parte qualcuna per decorazione).
Unire le cozze al Kamut-to e servire con una macinata di pepe sulla superficie, (se avete le cozze intere, sgusciatele, tenendone da parte qualcuna per decorazione).
Fonti: http://www.kamut.com/it/index.html
http://www.leziosa.com/kamut.htm
http://www.leziosa.com/kamut.htm
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